Inizio con un pensiero, ormai noto a tutti, di Nelson Mandela:
"L’istruzione e la formazione sono le armi più potenti che si possono utilizzare per cambiare il mondo."
Per qualsiasi attività, per le piccole o grandi imprese, per i freelance, per chiunque lavori o no, la formazione è fondamentale. Chi studia, s’informa, si forma, va avanti ed esce dal torpore dell’ignoranza e dell’anonimato. Chi si forma diventa più credibile, e poi c’è un’altra cosa che ritengo molto importante: chi si forma può davvero essere utile agli altri con il proprio lavoro.
Credo che la formazione sia importante proprio nei momenti di crisi perché in quei momenti se non si investe in formazione, e quindi nel futuro, è difficile trovare delle soluzioni costruttive che aiutino ad andare avanti. Credo che bisognerebbe prendere coscienza del proprio lavoro, dei propri limiti e di come sia possibile migliorarsi, soprattutto nei momenti difficili. Bisogna rendersi conto che c’è sempre qualcosa da integrare nel bagaglio delle proprie conoscenze e competenze.
Non credo di sbagliare nel dire che ognuno di noi si trovi spesso a fare i conti con persone di ogni ‘settore’ che lavorano in modo approssimativo, persone incompetenti che spesso non hanno rispetto dei clienti acquisiti o di quelli di passaggio. E figuriamoci, non si pongono nemmeno il problema di come conquistare la fiducia dei clienti potenziali! E spesso, si sa, queste persone sono le prime a lamentarsi che c’è poco lavoro, che la gente non compra e bla bla bla…
Riporto le parole (pubbliche) di un signore con il quale mi sono confrontata tempo fa proprio su questo tema:
“Formarsi per che cosa? Non credo che con la formazione si creino posti di lavoro. Credo invece che dovremmo puntare su antichi mestieri dimenticati in cui avevamo l’eccellenza, rivalorizzare l’apprendistato, cancellare dal nostro immaginario quel “titolo di studio” che ti apre le porte del lavoro, perché non è così.”
Io dico che i mestieri dimenticati di cui molti parlano raggiungevano l’eccellenza con la formazione. Nessun falegname eccellente si è mai improvvisato! Nessun sarto ha mai aperto bottega senza aver prima ricevuto un’adeguata formazione. Formarsi non significa ricevere un titolo di studio, vuol dire capire, imparare, prepararsi anche attraverso seminari e corsi on line o off line, vuol dire leggere, confrontarsi.
Ci si può formare in diversi modi
Formarsi leggendo dei libri che trattano i temi correlati al proprio lavoro, per esempio, è un modo semplice, autonomo e veloce. E di libri da leggere per formarsi ce ne sono tantissimi, bisogna soltanto scegliere quelli giusti. Anche la lettura di post mirati che rispondono a domande ben precise su un determinato argomento possono essere di grande aiuto. Insomma, anche soltanto capire come scrivere un’email rispettando alcune regole di buona educazione in Rete, può aiutare alla crescita della propria attività. Così come può essere interessante capire come gestire i commenti negativi nel Web, semplicemente leggendo un post informativo. Leggere fa bene!
Si può apprendere molto anche scegliendo tra le varie modalità di formazione online come: video corsi, webinar, tutorial. In questo caso i contenuti multimediali sono fruibili in rete attraverso delle specifiche piattaforme con diversi vantaggi tipo quello di apprendere di più in meno tempo e in assenza di spostamenti, potendo anche testare facilmente sia il metodo che il docente.
Si parla, infatti, di autoformazione e quindi non si tratta di un apprendimento generalizzato ma di una formazione orientata verso fini specifici. Quindi, non servono diplomini e attestati di partecipazione serve solo prepararsi a fare il proprio lavoro nel miglior modo possibile.
Per fare le cose bene ci si deve formare, si deve studiare, si deve avere l’umiltà di mettersi in discussione e imparare da chi ne sa di più.
a cura di Patrizia Pisano